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Museo Nazionale Archeologico di Altamura
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UOMO DI ALTAMURA

Ricostruzione tridimensionale dello scheletro di un uomo di 150 mila anni fa ritrovato da alcuni speleologi nella grotta di Lamalunga, località vicino Altamura

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Nel 1993, durante l’esplorazione di una grotta nel territorio di Altamura, un gruppo di giovani speleologi scopre uno scheletro umano completamente rivestito di concrezioni di calcare, completo di tutte le ossa. Una scoperta eccezionale che potrà chiarire l’evoluzione umana in Europa e in Italia, in particolare, in un’epoca in cui esseri diversi da noi vivevano in un ambiente popolato da grandi animali, scheggiando pietre e accendendo fuochi all’imboccatura delle caverne. Nel 2009, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e del Paesaggio della Puglia, in accordo con la Soprintendenza Archeologica della Puglia, autorizza un primo prelievo osseo dello scheletro e nel 2015 ne autorizza un secondo. Durante le analisi di laboratorio, viene estratto il DNA che permette finalmente di datare lo scheletro e conoscere i caratteri. I risultati morfologici e molecolari portano alla scoperta che l’uomo della grotta di Lamalunga è vissuto circa 150 mila anni fa e ha i tratti morfologici ancora più arcaici del conosciuto Homo di Neanderthalensis. L’uomo doveva essere un maschio adulto alto 165 cm con particolari caratteristiche come le orbite molto profonde, gli ispessimenti delle  ossa sopraorbitari, l’assenza della fossa canina e un particolare andamento del margine superiore della branca ascendente della mandibola. Dal 2017 il cosiddetto “uomo di Altamura” è in esposizione, al secondo piano del Museo Archeologico Nazionale di Altamura. Esso è stato il risultato di una ricostruzione, a grandezza naturale, dello scheletro ritrovato nella grotta di Lamalunga. Hanno lavorato alla realizzazione due paleoartisti olandesi (i fratelli Kennis), i più qualificati al mondo in ricostruzioni paleoantropologiche. 

Tipologia: Resti di uomo

Forma: Scheletro

Collocazione: Grotta di Lamalunga

Dimensioni: Altezza: 165 cm.

Datazione: 150.000 a.C.

Stato di conservazione: Mediocre

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